CONTRIBUTI
Intervista all’Assessore al Welfare Dr. Ludovico Abbaticchio
Quali sono stati gli investimenti dell’amministrazione comunale per le politiche per l’infanzia?
L’Amministrazione Comunale ha investito sulle politiche dei minori e dell’infanzia più del 60% del budget del welfare. Questo significa mettere al centro la famiglia, nel concetto più laico del termine, sottolineo questo aspetto perché sulle politiche della famiglia si incentra tutta la politica del welfare cittadino, in particolare nella lotta alla povertà. Abbiamo l’obiettivo di ridurre al minimo il rischio di devianza dei minori nelle famiglie che vivono una situazione di povertà. Devianza intesa non solo come fenomeni di furto o di rapina ma anche come abuso di alcool, tossicodipendenza, gioco d’azzardo, prostituzione minorile. Un sistema che porta verso il concetto di ordine pubblico. Pertanto le politiche del welfare non vanno lette esclusivamente con la lente di ingrandimento della solidarietà, ma anche come investimento verso una società più sana. Noi abbiamo l’obiettivo di impegnare il tempo dei nostri ragazzi, dalla scuola al doposcuola, inserendoli in contesti sociali di aggregazione, per esempio i Centri Aperti Polivalenti. Centri pensati per creare momenti di aggregazione, dove è possibile fare attività di doposcuola, vivere momenti ludici, seguire laboratori di artigianato, ecc.. In città vi sono nove Centri, uno per ogni circoscrizione, che insieme al progetto “parchi aperti” e alle attività di affido familiare e di home maker per bambini disabili, interessano una popolazione di circa 10 mila minori, che diventano 40 mila se si considerano i nuclei familiari.
In questo quadro comunale, quale può essere la prospettiva per la Circoscrizione Libertà – San Girolamo?
I quartieri Libertà e San Girolamo sono da tempo oggetto dell’impegno dell’Assessorato al Welfare, attraverso la creazione di in una grande strategia di rete, quella che io chiamo rete solidale e che stiamo realizzando sui temi della povertà, in particolare per i senza fissa dimora o i minori stranieri non accompagnati. Fare rete significa mettere insieme il grande lavoro delle parrocchie, delle associazioni cattoliche presenti nel territorio (in particolar modo l’esperienza dei Salesiani), il volontariato laico e il ruolo strategico del terzo settore. Questa rete sociale è una sorta di salvadanaio istituzionale perché è fatto da finanziamenti pubblici, dalle strutture del mondo cattolico e non solo, ma anche dalle famiglie e dalle persone che prestano il loro tempo nelle associazioni di volontariato.
Al centro del quartiere Libertà c’è la Manifattura dei Tabacchi. Che importanza potrebbe avere il riuso di quel manufatto nella rigenerazione del quartiere?ù
Avverto l’esigenza di un nuovo sistema di strategia di governo del territorio che, attraverso strumenti come gli accordi di programma, possa aiutarci a riqualificare edifici importanti come quello della manifattura. Le diverse istituzioni proprietarie della manifattura dovrebbero sedersi intorno ad un tavolo e provare a ragionare sul riutilizzo di quell’edificio. A me piacerebbe se si riuscissero a trovare gli spazi per la realizzazione di una cittadella di servizi alle famiglie e alle persone.
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