Lettera denuncia al Sindaco di Napoli
Al Sindaco di Napoli Luigi De Magistris
All’Assessore al Welfare del Comune di Napoli Roberta Gaeta
p.c. Al Vicesindaco Tommaso Sodano
p.c. All’ Assessore al Bilancio del Comune di Napoli Salvatore Palma
p.c. All’Assessore al Personale Francesco Moxedano
p.c. All’Assessore ai Beni Comuni del Comune di Napoli Carmine Piscopo
p.c. All’Assessore alle Politiche Giovanili del Comune di Napoli Alessandra Clemente
p.c. al Presidente del Consiglio Comunale di Napoli
p.c. al Gruppo Consiliare Italia dei Valori
p.c. al Gruppo Consiliare Federazione della Sininstra
p.c. al Gruppo Consiliare Gruppo Misto
p.c. al Gruppo Consiliare Partito Democratico
p.c. al Gruppo Consiliare Ricostruzione Democratica
p.c. al Gruppo Consiliare Per una Città Ideale
p.c. al Gruppo Consiliare Sinistra e Libertà
p.c. al Gruppo Consiliare Napoli è Tua
p.c. al Direttore Generale del Comune di Napoli Attilio Auricchio
p.c. al Segretario Generale del Comune di Napoli Gaetano Virtuoso
p.c. al Direttore Centrale dei Servizi Finanziari Raffaele Mucciariello
p.c. al Direttore Centrale Servizi di Welfare e Servizi Educativi Giulietta Chieffo
p.c. al Dirigente Servizio Autonomo CUAG Giuseppina Silvi
p.c. al Servizio Autonomo Personale Francesco Maida
p.c. al Dirigente del Servizio Politiche per l’Infanzia e l’Adolescenza M. Rosaria Fedele
Oggetto: denuncia di gravi inadempienze compiute dall’Amministrazione Comunale di Napoli
Egregio Sindaco,
nonostante i ripetuti tentativi effettuati in questi ultimi due anni dalle operatrici e dagli operatori sociali napoletani e dalle cooperative e associazioni che gestiscono, in regime di sussidiarietà, i servizi socio-educativi del comune di Napoli, ogni impegno dell’Amministrazione Comunale relativo al funzionamento della macchina burocratica in ordine a sottoscrizione dei contratti, utilizzo dei fondi finanziati, elaborazione delle fatture con relativa emissione di atti di liquidazione e pagamenti, etc., è rimasto di fatto disatteso.
Con particolare riferimento alla situazione in cui versano i settori dell’assistenza residenziale (case famiglia) e dei servizi socio-educativi (educativa territoriale, tutoraggio, etc.), ingentissimi sono i danni economici e patrimoniali arrecati da questa Amministrazione a centinaia di enti del Terzo Settore, contribuendo in modo determinante alla precarizzazione del lavoro e al fallimento di numerose strutture.
Questo dato appare ancora più intollerabile considerate le centinaia di milioni di euro che il Comune di Napoli ha ricevuto e sta ricevendo in questi giorni, grazie ai decreti “salva-comuni” e “salva-imprese” predisposti dal Governo Italiano per rendere finalmente onorabili i debiti contratti dalle Pubbliche Amministrazioni.
Come già avvenuto con le prime tranche dei suddetti decreti, i settori socio-educativi (cosiddetti “progetti finanziati”) e l’accoglienza residenziale (case famiglia), risulteranno ancora una volta discriminati, in ragione di una macchina politica/burocratica/amministrativa che ha deciso scientemente di bloccare l’elaborazione degli atti di liquidazione di fatture vecchie di anni, che avrebbero reso anche i nostri enti legittimi beneficiari delle suddette misure.
Al fine di chiudere dignitosamente questa lunga fase interlocutoria, con impegni pubblicamente assunti dalla sua Amministrazione e mai mantenuti, ma soprattutto per individuare le responsabilità soggettive che stanno dietro queste inqualificabili discriminazioni, abbiamo deciso di procedere rapidamente con le seguenti azioni:
– coadiuvati da un pool di amministrativisti, redigere un esposto alla Corte dei Conti circa i danni economici arrecati all’Ente Comune di Napoli dalle distorsioni amministrative evidenziate e circa l’improprio utilizzo delle risorse cosiddette “Fondi finanziati”, incassate dal Comune di Napoli e utilizzate per fini diversi da quanto previsto dai regolamenti degli stessi finanziamenti richiamati;
– coadiuvati da un pool di amministrativisti e penalisti, predisporre denunce all’Autorità competente circa le inadempienze dei diversi Direttori, Dirigenti e Funzionari in ordine alla gestione della stipula dei contratti, della lavorazione delle fatture per servizi erogati e terminati, delle conseguenti mancate emissioni degli atti di liquidazione e dei relativi pagamenti.
Infine, consapevoli del doveroso rispetto da riconoscere sempre ad ogni figura istituzionale e delle dimensioni personali e umane insite tra coloro che hanno scelto “in primis” di essere Operatori Sociali, non riteniamo meno doveroso chiedere a Roberta Gaeta, Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Napoli, di non rendersi neanche più per un minuto partecipe, quindi complice, della metodica e sistematica distruzione di un segmento così delicato e indispensabile del welfare cittadino oltre che di un intero settore lavorativo.
Primi Firmatari:
CNCA – Coordinamento Nazionale Comunità Accoglienza
CNCM – Coordinamento Nazionale Comunità Minori
Comitato Il Welfare non è un Lusso
Collettivo Operatori Sociali
Federsolidarietà-Confcooperative Napoli
Federazione ARCA
Federazione SAM – Servizi residenziali di Accoglienza Minori
Federazione FICS – Federazione Internazionale Città Sociale
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