L’Avvento nelle periferie
Ma cosa può fare un Oratorio salesiano in un quartiere popolare?
Quante volte questa domanda mi è stata posta. E quante volte ho potuto rispondere con coraggio e speranza che l’Oratorio salesiano Redentore nel quartiere popolare del Libertà di Bari non solo fa molto ma è una realtà vitale per più motivi.
Primo motivo: Fare comunità. L’Oratorio Redentore si presenta come comunità educativa aperta ai ragazzi ed ai giovani sempre in cammino. Conta oltre 500 ragazzi e giovani iscritti con una frequenza giornaliera di 150/200 minori e famiglie. Offre uno spazio per esercitare uno dei diritti più importante per i ragazzi che è il gioco attraverso campi di gioco (pallavolo, basket, calcio), sale attrezzate con tavoli da ping-pong, calcio balilla e giochi da tavolo, sala musica. Offre la possibilità di dialogare, di crescere nell’amicizia, del sostegno scolastico, di socializzare oltre gli spazi formali. E ciò avviene nel linguaggio tipico dei giovani: gioco, musica, sport…
Secondo motivo: Educare con e per i giovani. L’Oratorio Redentore non solo accoglie tanti ragazzi ma offre dei percorsi educativi che hanno come obiettivo: lo scoprirsi responsabile del fratello che mi sta accanto, e come finalità: la partecipazione attiva alla costruzione di una società migliore. L’intenzione educativa è rinvenibile in ogni attività ed in ogni azione che l’Oratorio pone in essere.
Terzo motivo: Innovare. L’Oratorio Redentore si propone come un Oratorio innovativo. Non è più il tempo di farsi forti di un passato glorioso ma è tempo di guardare avanti con audacia, fiducia e lungimiranza. Il passato bisogna riconoscerlo con libertà, attenti alle nuove istanze del tempo odierno. L’Oratorio ha attivato diversi progetti, mettendosi in rete con associazioni, cooperative, scuole, istituzioni civili e militari: dal bando regionale con fondi FESR sull’infrastrutture sociali che ha permesso all’Oratorio di essere autorizzato (ma non ancora convenzionato) come Centro Educativo Socio Diurno per minori, al bando regionale sull’impiantistica sportiva che ha permesso di dotarsi di un nuovo campo di calcio a 7 in erba sintetica con relativi spogliatoi; dall’imponente progetto Finis Terrae sostenuto dalla Fondazione con il Sud che ha creato una rete sul territorio di ben 15 partners con diverse azioni educative sul territorio, al progetto LIMeS, sostenuto dal Ministero dell’Interno e dall’Unione Europea attraverso il FEI riguardante l’integrazione attiva dei cittadini stranieri delle seconde generazioni e dei minori immigrati; dal progetto di Servizio Civile Nazionale con la Federazione SCS/CNOS-salesiani per il sociale, che ha permesso di aiutare con il sostegno scolastico circa 40 minori, al progetto di qualifica per giovani istruttori sportivi attraverso il corso organizzato dal settore giovanile e scolastico della FIGC e CONI; dai progetti estivi alla dotazione di servizi socio-educativi per minori e famiglie, quali: il Centro d’Ascolto per Famiglie/Centro Aperto Polivalente per minori (CAF/CAP Libertà) e il Punto Luce/Spazio Mamme.
Fare comunità, educare con e per i giovani, innovare sono verbi che hanno una radice comune: la speranza, che esige concretezza. Tutti possono rendere concreta la speranza: dai benefattori ai genitori, dai giovani ai ragazzi…La speranza non conosce categorie privilegiate e non potrà mai venire meno perché è la fedeltà di Dio per l’uomo, ma richiede la capacità di sognare e di essere attenti e concreti, o se preferite operativi.
Rendere concreta la speranza significa molto per un quartiere popolare come il Libertà di Bari: strappare un ragazzo dalla strada, donare un sorriso, aiutare a crescere significa non privare i ragazzi e i giovani della propria vita.
d. Francesco Preite
Responsabile Oratorio Centro Giovanile Redentore
Salesiani Bari
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