Rispetto, sincerità, perdono, umiltà: alcuni criteri comportamentali per realizzare una convivenza comunitaria nell’amore fraterno e nella gioia
Nella nostra Comunità Educativa Pastorale, già dal mese di settembre, abbiamo iniziato alcuni incontri di formazione per diventare sempre più “membri attivi” di comunità. Vorrei elencare una serie di principi che sono alla base della nostra edificazione comunitaria:
- Séntiti responsabile della comunità, di tutti e di ciascuno dei suoi membri: sappi servire!!! Servi anche quando ci sono persone che ne approfittano.
- Rispetta le persone, anche se hanno i loro limiti senza mai tentare di manipolarle per i tuoi fini personali o istituzionali. Il rispetto sincero e profondo verso altri membri della comunità è un atteggiamento fondamentale per il processo di crescita e di maturazione della medesima.
- Elogia con spontaneità le qualità della tua sorella o del tuo fratello e metti in risalto i suoi meriti, in sua presenza come in sua assenza. Fanne oggetto di preghiera gioiosa davanti a Dio, Padre di tutti i membri del gruppo. Questo atteggiamento positivo dà coesione alla comunità e la fortifica. Contraddicono a questo atteggiamento la rivalità, l’invidia, la sopraffazione.
- Sii educato nei rapporti comunitari e fallo con sincerità e naturalezza. Chiedi in ogni caso “per favore”; se ti capita di offendere qualcuno, domanda perdono e chiarisci per quanto possibile ogni cosa. Ringrazia delle piccole o grandi attenzioni usate verso te e verso la comunità e ricambia generosamente.
- Correggi, stimola, aiuta, difendi, gratifica i membri del gruppo. Questi atteggiamenti agiscono sempre positivamente e fortificano i vincoli interni della comunità. Non dimenticare un aspetto fondamentale: la correzione fraterna non deve mai sfociare in uno sfogo di collera o in un disagio personale. Essa è un’espressione di amore verso l’altro e deve essere condivisa in un clima di fiducia e di amicizia.
- Sii te stesso, trasparente, sincero, autentico, coerente… Non permettere il prolificare di doppiezza, falsità, bugia, maschera, doppia faccia… La convivenza (veramente) umana si edifica esclusivamente nella verità e nella sincerità.
- Vivi come personali le gioie e le tristezze dei tuoi fratelli. Fa tuoi i loro problemi e le loro preoccupazioni. Gioisci dei successi della comunità e dei suoi membri come se fossero tuoi.
- Cerca di amare e di servire senza risparmio e senza attenderti obbligatoriamente risposta. L’amicizia vera, il servizio, l’amore, il comandamento nuovo escludono ogni calcolo a priori. Ama lealmente. Non metterti mai al centro dell’attenzione in comunità. Non è il posto di chi serve.
- Accetta e ama le persone che fanno parte della comunità indipendentemente da un ritorno personale. Interessati costantemente e sinceramente delle persone, anche se eventualmente esse non si interessano della tua persona.
- Fai uno sforzo – anche grande se necessario – per comprendere, perdonare e dimenticare i malintesi e le tensioni che sorgono nel gruppo. Sono inevitabili, ma non costituiscono il male peggiore. È invece deleterio per la comunità tenerli dentro e rimuginarli. L’incomprensione prosciuga la sorgente del dinamismo e la gioia. Il perdono cura e guarisce.
- Vivi unito ai membri della comunità interiormente e nel cuore, non solo perché condividi gli stessi ambienti ambiente e la stessa missione.
- Coltiva con cura il buon umore, la gioia, l’ottimismo e coopera così al benessere della comunità. Quando si amano realmente le persone è facile trovare in esse aspetti buoni. Se trovi molti difetti in un membro della comunità, domandati se gli vuoi veramente bene.
Caro/a amico/a del Redentore,
esprimi la tua fede con spontaneità e sincerità. Prega e aiuta la comunità a pregare. Una comunità che non prega si svuota e perde la sua identità.
Un cordiale augurio di buona edificazione della comunità
don Pino Ruppi
Vicario Salesiani Redentore
E’ Possibile scaricare il foglio delle attività della casa salesiana del Redentore di Novembre 2016