In seguito all’aggravarsi della salute di don Bosco1 nell’anno 1884, il papa Leone XIII invitò lo stesso a nominare un suo successore come amministratore e vicario. Nella seduta del Capitolo Superiore del 24 ottobre 1884 don Bosco manifestò il desiderio del papa ai membri del consiglio che gli proposero di nominare lui stesso il vicario con diritto di successione e di amministrazione ed a proporlo a Leone XIII per l’approvazione2. Don Bosco, attraverso il cardinale Alimonda ed il car-dinale Nina, protettore dei Salesiani, il 27 novembre 1884 propose al papa come suo vicario don Michele Rua. Leone XIII, felicitandosi con don Bosco, confermò la sua scelta, eleggendo don Rua come vicario generale con diritto di successione. L’elezione di don Rua a vicario fu comunicata da don Bosco ai Salesiani l’8 dicembre 1885 mediante una lettera circolare3.
Dopo la morte di don Bosco (31 gennaio 1888) sorse qualche dubbio in don Rua e nel Capi-tolo in merito alla effettiva successione, per cui fu richiesta una delucidazione alla Santa Sede. Leo-ne XIII nell’udienza dell’11 febbraio 1888 concessa al cardinale Lucido Maria Parocchi, protettore dei Salesiani, confermò don Rua come Rettor Maggiore per 12 anni. Il decreto pontificio fu reso no-to al Capitolo Superiore nella seduta del 24 febbraio: «D. Rua presenta il decreto della sua confer-ma per nomina del Papa a Rettor Maggiore della Congregazione Salesiana per 12 anni, quindi narra dell’udienza avuta dal Pontefice il 21 di questo mese. Il Capitolo delibera di mandare ai confratelli lettera che annunzi questa nomina e insieme spedire i documenti che riguardano il fatto»4. Il 7 mar-zo 1888 tutta la documentazione relativa all’elezione straordinaria di don Rua a Rettor Maggiore fu inviata ai Salesiani a nome dei membri del Capitolo Superiore5, mentre dell’udienza avuta dal pon-tefice parlò lo stesso don Rua il 19 marzo nella sua prima lettera circolare ai Salesiani.