Lo sfogo su Facebook di don Francesco Preite, il parroco del Redentoreon Francesco Preite: “Il giardino Bucci consegnato agli spacciatori”. Il Comune interviene dopo poche ore
Un invito ai residenti del quartiere Libertà ad “alzare la testa e ribellarsi”, contro l’occupazione di luoghi pubblici da parte di chi continua a spacciare stupefacenti. Non usa mezze parole don Francesco Preite, il parroco del Redentore. “Non riesco a spiegarmi come le chiavi di un cancello di un bene pubblico come il giardino Mimmo Bucci, possano essere in possesso di alcuni che guarda caso continuano nello spaccio di stupefacenti – scrive il parroco coraggio sulla sua bacheca facebook – Vorrei chiedere spiegazioni alla Multiservizi, prima di denunciare la cosa alle autorità competenti. Ora basta!”.
Il piccolo parchetto nel cuore del Libertà intitolato al cantante barese morto sul lungomare perché travolto da una moto, ha vissuto anni di abbandono e degrado dopo l’inaugurazione. Da qualche mese il chiosco interno è stato affidato -non a caso- dal Comune al vicino istituto Salesiano, che ha portato nell’area verde la sua battaglia per la legalità.
Proprio per garantire ordine e sicurezza, l’amministrazione ha anche studiato un’ordinanza sindacale per limitare e contrastare i comportamenti illeciti, a partire dalla circolazione di motorini tra i vialetti. “Ci sono stati numerosi interventi delle forze dell’ordine – conferma il parroco – ma la repressione non basta, è importante investire massicciamente sulla prevenzione e sulle politiche educative: di qui il mio ennesimo appello all’opinione pubblica”.
Lo sfogo di don Francesco ha però riaccesso i riflettori sullo spaccio nel quartiere Libertà, che non risparmia neppure lo svago e i giochi dei bambini. Immediata la replica del sindaco, Antonio Decaro, che ha risposto subito tramite social network. “Ho fatto cambiare la serratura – ha promesso (e mantenuto l’impegno) il primo cittadino – Ho chiesto un’indagine interna alla Multiservizi. Non è bastato andare insieme l’altra sera. Torneremo. Staremo lì fino a quando non andranno via. Come quello con la bici nera che è volato via appena siamo entrati”.
Fonte: bari.repubblica.it di SILVIA DIPINTO 26 luglio 2017