Venerdì 1 dicembre 2017 don Giuseppe Ruppi, presidente dell’A.P.S. “Laboratorio Don Bosco oggi: Educazione-Cultura-Pastorale” (=DB LAB), ha presentato a Taranto presso i saloni della parrocchia Madonna delle Grazie il libro, da lui curato, “Buoni Cristiani Onesti Cittadini”. Ad accoglierlo il parroco Don Pino Calamo, il quale, dopo il caloroso saluto di benvenuto, ha posto in risalto il valore guida del testo per tutti coloro che tengono a cuore le dimensioni dell’etica, della religione e della buona politica; in un’epoca, quella attuale, di disamore, specialmente da parte dei giovani, per la gestione della Res publica.
Ha quindi preso la parola don Giuseppe Ruppi il quale ha, tra l’altro, messo in evidenza che l’intento del testo è quello di educare la coscienza credente al bene comune. Una delle sfide culturali, ai giorni nostri, è quella di creare, come già il Laboratorio Don Bosco oggi ha fatto, scuole di formazione socio-politica che educhino i giovani ad essere buoni cristiani ed onesti cittadini. Parlando oggi di politica si rischia di evocare la negatività delle tangenti e delle corruzioni, senza tener presente la sana voglia di costruire il bene comune.
Dobbiamo abituarci a vivere e ad agire secondo la dottrina sociale della Chiesa, cercando di inculcare nei nostri figli e nelle nuove generazioni il rispetto per le istituzioni. Bisogna che l’etica e la buona politica entrino nei palazzi del potere e che i nostri giovani ne siano i custodi e, nello stesso tempo, i destinatari di questi sani insegnamenti. Non bisogna dunque abbattersi per gli insuccessi e per gli ostacoli che si frapporranno su questo cammino, ma dobbiamo cercare in ogni modo di creare tra le nuove generazioni dei politici degni di tale nome e che abbiano a cuore, sopra ogni cosa, il bene comune.
Un compito ben arduo ma che vedrà tutti impegnati nel prossimo futuro, sulle orme degli insegnamenti di Don Bosco, per la realizzazione del bene dei nostri figli e delle prossime generazioni. Un ampio ed appassionato dibattito ha sottolineato l’interesse del vasto uditorio, cui sono seguite le conclusioni e l’arrivederci di Don Pino Calamo.
Tribuzio Domenico