Intervista al DG Cnos-fap Puglia
 
1. Quella in programma il 22 e 23 novembre in Puglia è la I Conferenza regionale della famiglia in Italia. Un bel primato. Cosa ne pensa? Quali sono le aspettative?

È un’ottima opportunità per porre al centro dell’attenzione la famiglia. Sostenere politiche di natalità e di sostegno alla genitorialità sono le leve per poter costruire una società più giusta e per dare un futuro alla nostra Regione, al nostro Paese e alla nostra Europa.  È in famiglia che i figli imparano l’arte di vivere, la bellezza e la fatica dello stare insieme, la gioia del gioco, la voglia di libertà. Mi aspetto che ci siano delle attenzioni concrete di sostegno reale specialmente nell’ambito dell’istruzione e formazione professionale. 
 
 
2. In tema di formazione professionale, secondo la Sua esperienza, qual è la questione più urgente da porre sul tavolo?

Sostenere la genitorialità significa anche poter garantire un livello ottimale di istruzione e formazione professionale ai figli. Credo che sia arrivato il momento di adattare il nostro sistema scolastico regionale ai tempi di oggi e quindi dare spazio alla “intelligenza nelle mani”. I ragazzi apprendono più facilmente quanto operano praticamente, e questo è ancora di più vero con i giovani neet. Insomma, accanto al sistema scolastico tradizionale bisogna potenziare l’offerta formativa professionale! 
Leggiamo i dati.
A fronte di una disoccupazione giovanile (15 -24 anni) continentale che si attesta intorno al 19,3%, in Italia la disoccupazione giovanile si attesta ancora oggi intorno al 31,7% . (Dati istat commentati dal Il Sole 24 ore del 7 maggio 2018).  Al Sud la disoccupazione giovanile è intorno al 50%, in Puglia è al 52.4% ( dati Eurostat commentati da La Repubblica del 28 Aprile 2018). C’è anche però una buona notizia: l’abbandono scolastico in Italia si è ridotto nel 2017 al 14% (nel 2008 era al 20%). È evidente che il divario Nord e Sud in Italia sia presente anche in queste statistiche con proporzioni molto simili a quelle raccontare per la disoccupazione giovanile (la dispersione scolastica al Sud è al 18,5%). Se leggiamo i dati, notiamo una correlazione tra abbandono scolastico, disoccupazione e reddito pro capite. 
Nel senso che abbandono scolastico sopra la media, disoccupazione giovanile alta, e reddito medio pro capite basso sono tre fenomeni che tendono ad accompagnarsi.
La formazione professionale può essere una leva di riscatto per i giovani perché insiste proprio su questi tre dati negativi cercando di invertire la rotta.
Per invertire una rotta negativa, bisogna che ognuno si assuma delle responsabilità, ascolti e condivida le proposte. Formare i giovani per il mondo del lavoro è una esigenza primaria per una Regione come la Puglia che vuole investire nel presente e dare futuro ai suoi giovani. In Italia, in questo decennio, accanto a una offerta “scolastica” strutturata e consolidata, è cresciuta una offerta “formativa” che risponde ugualmente alle attese formative e occupazionali del giovane. Bisogna sviluppare e mettere a sistema l’offerta formativa anche in Puglia.
Il sogno per la Puglia è che un giovane in obbligo formativo che sceglie di frequentare un Centro di Formazione Professionale (CFP) possa conseguire:
– dopo un percorso formativo di durata triennale, una qualifica professionale;
– se desidera, dopo un ulteriore anno di formazione, un diploma professionale;
– se desidera, dopo un ulteriore periodo di specializzazione, un diploma tecnico superiore . 
In altre parole, chiediamo alla Regione Puglia che la proposta di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) possa essere erogata dai Centri di Formazione Professionale in maniera più stabile e strutturata. 
Ciò anche attraverso una adeguata conoscenza della componente professionalizzante dell’offerta scolastico/formativa attraverso 
una maggiore informazione; l’adeguamento delle iscrizioni on-Line per le famiglie che scelgono il sistema IeFP, come avviene per le scuole; l’avvio delle attività formative che non avviene in maniera contestuale all’anno formativo scolastico. 
Questa è la premessa per poter fare altre due proposte operative: la prima proposta la rivolgiamo alla Regione Puglia ed è quella di rendere stabile e completa la filiera formativa verticale della IeFP, potenziando il IV anno e l’anno di specializzazione. La seconda proposta è rivolta alle Istituzioni sia regionali che comunali e statali ed è quella che le Politiche attive del lavoro possano avvalersi non solo dei Centri per l’impiego (CPI) ma anche dei Centri di Formazione Professionale (CFP), che sono accreditati dal MLPS dal 2015, per erogare servizi di orientamento e placement. CPI e CFP, valorizzati in maniera sistemica, possono essere una “rete nazionale” per lo sviluppo della Formazione Professionale e delle Politiche attive del lavoro.
Un’altra questione fondamentale per la crescita del giovane e la formazione professionale è il rapporto con le imprese.  L’elevata rapidità dell’evoluzione tecnologica e della conseguente organizzazione aziendale rende strutturale il fabbisogno di competenze difficilmente rintracciabili in esito ai tradizionali percorsi di Istruzione. In tal senso il sistema degli Enti di Formazione Professionale rappresenta per le imprese un partner strategico per lo sviluppo del capitale umano. Ciò vale per le attività di ricerca e selezione di personale qualificato, per la formazione di primo inserimento lavorativo, anche in apprendistato, per la formazione continua del personale dell’impresa. La proposta è mettere a sistema, l’alleanza tra sistema formativo e impresa attraverso “una Accademia del lavoro” che renda strutturali i rapporti di collaborazione tra Impresa e CFP, ciascuno in coerenza con le proprie finalità; che svolga, come soggetto, una varietà di servizi lungo la filiera dei bisogni dell’impresa, della quale diviene l’organismo formativo; che si fonda sul carattere vocazionale del progetto di vita e di lavoro della persona nel contesto dell’impresa, luogo di produzione e di formazione.
 
 

3.Dal processo di partecipazione – di cui la Conferenza è uno dei primi step – verrà fuori il prossimo Piano regionale per la famiglia. C’è una buona prassi già sperimentata che vorreste proporre al legislatore?

Il Sud e la Puglia investono molto poco nelle politiche di formazione professionale che invece potrebbero essere un ottimo volano per contrastare la dispersione scolastica, creare occupazione, promuovere la cultura del lavoro, far crescere l’economia regionale. Bisogna che la politica investa maggiormente per i giovani ed i minori in obbligo formativo che sono i nuovi poveri della nostra società. Mi auguro che il piano regionale per la famiglia recepisca l’urgenza di mettere al centro la formazione professionale come spazio di ascolto concreto al grido di maggiore dignità e lavoro che i giovani chiedono. Solo un ascolto attento e partecipato dei giovani e delle realtà che lavorano con e per i giovani, può portare ad una speranza concreta. La prassi di fare politiche non solo per ma con i giovani permette di costruire insieme il presente ed il futuro della Regione. I giovani sono portatori di novità che se orientate, acccompagnate e sostenute possono promuovere una qualità migliore della vita non solo personale ma anche comunitaria, possono accrescere il benessere sociale ed economico della Regione. 

 
 
D. Francesco Preite
Direttore Generale Cnos-fap Puglia
Redentore Salesiani Bari