Michele Rua a dieci anni ha incontrato don Bosco che porgendogli la mano, com’era solito fare con tanti ragazzi, gli disse: “Noi due faremo tutto a metà”. Quelle parole rimasero impresse nel cuore di Michele che da quel giorno lo prese come confessore.
Crescendo Michele Rua divenne salesiano e primo successore di don Bosco. «Don Rua è stato il fedelissimo, perciò il più umile e insieme il più valoroso figlio di Don Bosco».
Con queste parole pronunciate con tono deciso, il 29 ottobre 1972 Papa Paolo VI scolpì per sempre la figura umana e spirituale di Don Rua. «Successore di Don Bosco, cioè continuatore: figlio, discepolo, imitatore… Ha fatto dell’esempio del Santo una scuola, della sua vita una storia, della sua regola uno spirito, della sua santità un tipo, un modello;
ha fatto della sorgente, una corrente, un fiume». Tra i vari riconoscimenti da imputare a don Rua, c’è quello di favorire le aperture delle case salesiane nel Meridione di Italia postunitario.
Il 29 ottobre, al Redentore, abbiamo celebrato la festa del nostro fondatore don Michele Rua, beato e primo successore di don Bosco.
La nostra opera salesiana è stata fondata nel 1905 grazie alla donazione del canonico Beniamino Bux, e costruita grazie al contributo professionale gratuito dell’ing. Pietro Tremolada, primo salesiano cooperatore di Bari. Una storia che fin dall’inizio ha visto collaborare salesiani e laici nell’edificare la comunità del Redentore e che oggi, memori di quella esperienza fondativa, arricchita da anni di storia e passione, di persone (una fra tutti: Stefano Speranza, exallievo salesiano, al quale sarà intitolata una strada nei pressi del Redentore), e sorretti dai documenti ecclesiali e della tradizione salesiana, continua nella forza propulsiva del nucleo animatore dell’Opera Redentore: il Consiglio della Comunità Educativa Pastorale Redentore.
Il Consiglio della CEP memore del “Fare a metà con don Bosco”, continua l’esperienza fondativa nell’animare oggi la nostra opera educativa. Presieduto dal direttore dell’Istituto salesiano Redentore, il Consiglio è il massimo organismo di animazione del Redentore ed è formato dai salesiani della comunità di Bari e dai laici, rappresentati della Famiglia Salesiana di Bari o che svolgono incarichi di animazione nella nostra Opera.
I Consiglieri della CEP lavorano in comunione e in collaborazione con i diversi gruppi della Famiglia Salesiana e devono avere particolari prerequisiti: senso di Chiesa, volontà chiara di comunione e di servizio ai bisogni comuni per un servizio sempre migliore ai giovani e al territorio. Il Consiglio della CEP garantisce l’organicità e l’unitarietà
dell’azione pastorale del Redentore ed opera mediante la riflessione, il dialogo, la comunicazione e la verifica degli interventi previsti.
Uno dei compiti più urgenti, al quale il Consiglio CEP sta lavorando, è l’elaborazione e l’approvazione del Progetto Educativo Pastorale Salesiano del Redentore. Il PEPS è la road map dell’opera per i prossimi tre anni: è la concretizzazione della mentalità progettuale, che deve guidare lo svolgimento della missione educativa dell’Opera salesiana Redentore a Bari.
Vista la vastità della missione educativa portata avanti dall’Opera salesiana Redentore, il Consiglio della CEP è articolato in quattro Commissioni operative che animano, secondo le indicazioni del Consiglio, i diversi ambienti educativi dell’Opera. Esse sono: la Commissione di Pastorale Giovanile-Oratorio, coordinata dal Coordinatore dell’Oratorio,
è formata dai salesiani e laici che operano ed animano nell’ambiente educativo Oratorio-Parrocchia. La Commissione
di PG-Oratorio, insieme alla Commissione Parrocchiale, anima l’ambiente dell’Oratorio-Parrocchia. In modo particolare la Commissione di PG-Oratorio è attenta alla pastorale giovanile ed alla condizione giovanile nel quartiere Libertà della Città di Bari. La Commissione Parrocchiale, coordinata dal Parroco, è formata dai salesiani e laici che operano ed animano nell’ambiente educativo Parrocchia-Oratorio, ed è attenta alla pastorale familiare e degli adulti. La Commissione Culturale, coordinata dall’Incaricato del Laboratorio culturale, è formata dai salesiani e laici che operano ed animano nei seguenti ambienti educativi: Laboratorio culturale “don Bosco”, Biblioteca di quartiere “don Bosco”, Convitto per studenti universitari Michele Rua “CUSMIR”. La Commissione per l’Innovazione Sociale, coordinata
dal referente amministrativo dell’Istituto salesiano Redentore, è formata dai salesiani e laici che operano ed animano nei seguenti ambienti educativi: Centro di Formazione Professionale “CNOS/FAP”; Comunità Educativa per Minori “16 Agosto”; Centro Socio Educativo Diurno per minori “I ragazzi di don Bosco”; Social pub “Lupi & Agnelli”; Progetti socio-educativi per minori, giovani e famiglie.
Fare a metà con don Bosco oggi significa non solo essere disponibili ad educare ma soprattutto essere disponibili a collaborare nella corresponsabilità di una missione educativa che appartiene a tutta la comunità.
Farsi carico delle giovani generazioni è una missione che riguarda tutti. Ed è compito della comunità darsi organismi partecipativi e di animazione che consentano di svolgere, nello stile comunitario, la missione di educare.
Continuiamo a fare a metà con don Bosco: educhiamo, educhiamo, educhiamo!
don Francesco Preite
Direttore