Cari amici,
Iniziamo questo nuovo anno pastorale ed educativo 2020-2021 con rinnovata fiducia nell’amore di Dio che non fa mancare la
sua presenza tra noi specialmente in questo tempo di pandemia.
Ci guiderà per i prossimi tre anni, il Progetto Educativo Pastorale Salesiano (PEPS) della nostra Opera salesiana Redentore, recentemente
approvato insieme al Regolamento del Consiglio della Comunità Educativa Pastorale, dal Consiglio Ispettoriale dei Salesiani dell’Italia Meridionale. Entrambi i testi sono disponibili online sul nostro sito https://www.salesianiredentorebari.it/ e saranno presentati in un incontro pubblico martedì 27 ottobre alle ore 19,30 presso la sala San Giuseppe della nostra Opera salesiana Redentore.
Il PEPS ha tre qualità fondamentali:
• è un lavoro comunitario iniziato nel 2018 e concluso a maggio 2020 e scritto dalla base, da tutta la comunità del Redentore, dai più piccoli ai più grandi
• offre una comprensione del quartiere e del territorio nel quale opera il Redentore con una proposta educativa che offre, specialmente ai giovani, molteplici possibilità ed opportunità di accoglienza e di crescita
• è la nostra road map, la nostra visione di futuro, il sogno del nostro don Bosco per Bari, l’orizzonte di speranza verso il quale camminare insieme come
Comunità Educativa Pastorale.
In questo cammino da percorrere insieme ci sono 4 punti cardinali che orientano il nostro educare:
• Fare comunità riconoscendo la responsabilità e centralità degli organismi di partecipazione comunitari in particolare del Consiglio CEP, superando ogni individualismo personale, di gruppo, di ambiente e aprendosi al territorio e alla cooperazione con altre realtà educative;
• Promuovere un’evangelizzazione ed un’educazione che attraverso la catechesi, la liturgia e la cultura favorisca l’inclusione sociale specialmente dei giovani e delle persone più fragili nei vari ambienti educativi della CEP;
• Accompagnare e favorire il protagonismo dei giovani, coinvolgendoli nel Consiglio CEP, nelle Commissioni del Consiglio CEP e nelle decisioni e processi educativi-pastorali;
• Curare la cultura dell’ambiente vocazionale perché si realizzi la vocazione di ogni giovane alla felicità attraverso l’impegno nella promozione della giustizia, della pace e della dignità umana.
Una novità in questo cammino è costituito dal rinnovamento del Consiglio CEP che è il principale organismo di partecipazione e di animazione comunitaria del Redentore.
Sabato 7 e domenica 8 novembre si svolgeranno le elezioni per la rappresentanza all’interno del Consiglio CEP di due membri
a nome di tutta la CEP del Redentore di Bari. Ho chiesto a don Pino Ruppi, vicario, di avviare ed accompagnare questo processo
elettivo.
Il rinnovamento del Consiglio CEP e l’applicazione del PEPS, ci permette di rendere maggiormente visibile la fraternità che
muovendo dal cuore di ciascun membro della comunità si declina nella presenza e partecipazione degli organismi comunitari.
La fraternità che si fa benvenuto a don Carlo Cassatella, parroco salesiano della nostra Chiesa, e a don Mimmo Misciagna, animatore
salesiano del nostro Centro di Formazione Professionale, e grazie a don Renato Colucci, direttore salesiano a Locri, e a don Antonio D’Angelo, direttore salesiano a Caserta.
La fraternità è ciò che stiamo costruendo e consolidando sempre più in un cammino decennale di crescita della Comunità del Redentore nella comprensione del territorio e della nostra Opera salesiana, nell’accoglienza di tutti e nell’appartenenza di molti alla comunità del Redentore, nella missione educativa con e per i giovani, nella rilevanza degli organismi di animazione e partecipazione comunitaria.
La fraternità è il messaggio dell’ultima enciclica di Papa Francesco che ci spinge a scoprire la potenza di questa parola evangelica, ripresa dal motto dalla Rivoluzione Francese.
Il riconoscimento della fratellanza cambia la prospettiva, la capovolge e diventa un forte messaggio dal valore politico: tutti siamo
fratelli, e quindi tutti siamo cittadini con uguali diritti e doveri, sotto la cui ombra tutti godono della giustizia. La fratellanza è
la base solida per vivere l’«amicizia sociale», oltre le appartenenze di razza, di etnie, di religione, di credo, di classe, di partito…
Traduciamo in fatti le parole dell’enciclica di Papa Francesco: “Fratelli tutti”.
Buon anno pastorale!
don Francesco Preite
Direttore salesiano