Perché è stata scelta la città di Bari, per la chiusura ispettoriale del bicentenario della nascita di don Bosco?
Bari è la seconda capitale del Sud. Così come Napoli, è sintesi delle potenzialità e delle problematiche del Mezzogiorno d’Italia: creatività, risorse, cultura, ma purtroppo anche disoccupazione, malaffare e criminalità. Inoltre ci è piaciuto richiamare il Centenario della morte di don Bosco del 1988: il Consiglio Ispettoriale dell’epoca decise di inaugurare i festeggiamenti al San Carlo di Napoli e di chiuderli al Petruzzelli di Bari. Insomma un filo conduttore che unisce l’Ispettoria col passare degli anni.
Quale sarà, a grandi linee, la struttura della serata?
Secondo lei, quale sarà, invece, il momento clou della serata?
Il titolo dell’evento è “E’ ora di Oratorio”, perché vogliamo mettere al centro del nostro discorso l’esperienza dell’Oratorio. Nella nostra Ispettoria, la maggior parte delle Case Salesiane sorgono in zone popolari e popolose e i nostri Oratori compiono una grande azione preventiva sul territorio. La serata esalterà l’Oratorio attraverso l’arte e l’attualità. I momenti topici della serata saranno di sicuro l’intervento del Rettor Maggiore, ma penso anche al momento molto simbolico della firma del Presidente della Regione Puglia sul decreto legislativo in cui si conferirà funzione sociale agli Oratori.
Non tutti i membri del MGS e dei gruppi della Famiglia Salesiana, potranno raggiungere il capoluogo pugliese, avete pensato anche a chi rimane nella propria città?
Certo. Stiamo lavorando per ottenere una diretta streaming che sarà trasmessa sul sito ufficiale dell’Ispettoria www.donboscoalsud.it.
In qualità di coordinatore ispettoriale per la Pastorale giovanile salesiana, ci può dire qualche parola su quest’Anno di grazia? In particolare quali sono stati i momenti forti dell’Ispettoria Meridionale?
L’anno del Bicentenario è stato una grande occasione per far conoscere il carisma di don Bosco, ai giovani del Sud ma non solo. Attraverso i grandi eventi del San Carlo, del Meeting di Salerno, della Giornata Mondiale della Gioventù Salesiana a Torino ed ora con il Petruzzelli abbiamo avuto la possibilità di far conoscere don Bosco ma quest’anno non è stato solo grandi eventi. Penso infatti al grande lavoro che ciascuna Casa Salesiana porta avanti quotidianamente per essere fedele al Carisma Salesiano di don Bosco. Don Bosco cosa farebbe oggi? È stata la domanda che ci siamo posti in quest’anno del Bicentenario e che dovrà indirizzarci anche dopo la chiusura dei festeggiamenti.
Fonte: donboscoalsud.it