Comunità Educativa Pastorale
Redentore Salesiani Bari
Ecco il tuo campo, ecco dove devi lavorare
Giovanni Bosco, a casa, in famiglia e nell’ambiente dei Becchi in cui viveva, parlava certamente il dialetto piemontese tipico delle sue terre contadine. È utilizzando questo dialetto, crediamo, che Maria, la donna dal maestoso aspetto del sogno dei nove anni, parlò in sogno a Giovannino. Ora, nel dialetto del tempo, la frase che Maria disse per indicare a Giovanni il suo futuro campo di azione, «ecco dove devi lavorare» non è ben tradotta col il verbo “lavorare”, ma in modo più verosimile il verbo arare: «ecco il campo che dovrai arare».
Siamo ?gli di un aratore e questo ci conferma come il carisma salesiano abbia in sé una virtù del tutto particolare che sostiene la missione giovanile che ci caratterizza: la virtù della speranza.
L’aratore non si guarda indietro, non misura la fatica con i frutti che immediatamente raccoglie. Egli, secondo il clima del Piemonte, ha a che fare col terreno sassoso e incolto, con la terra fredda dell’autunno o ancora compatta all’inizio di primavera. Non ha la visione del seminatore, non la gioia del mietitore, ha soltanto la speranza, la certezza del futuro che egli vede già in ? ore, anche se in quel momento è fatto di sudore e fatica.
Sono queste le virtù di chi vuol evangelizzare ed educare i giovani: non ci si può permettere di perdere tempo, non si può perdere la strada e contemplare il passato, guardandosi troppo indietro, ma non si può nemmeno pretendere di vedere subito i frutti. Occorre invece sperare, guardare in avanti e saper, coltivare nel cuore la certezza che quello che si sta facendo porterà molto frutto, frutti di santità, frutti di buoni cristiani e onesti cittadini.
Noi salesiani guardiamo ai giovani come l’aratore guarda la terra su cui sta lavorando, con la ferma testardaggine del contadino, con la temerità che caratterizza il nostro fondatore quando intuisce che i suoi progetti vengono da Dio; con gli occhi e la mente intenti nel presente come luogo della speranza perché quello è il tempo dei giovani, perché, anche se non sembra, quella terra su cui sta lavorando è già feconda di santità, deve solo essere curata nel modo giusto.
Fonte: Dicastero per la Pastorale Giovanile Salesiana, La Pastorale Giovanile Salesiana. Quadro di riferimento, Roma 2014
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